Fiumicino, ore 14:40, saliamo sull’aereo che ci porterà verso il sogno di una vita: il Giappone!

Dopo 12 ore di volo io e mio fratello atterriamo a Tokyo e da lì parte il nostro tour nel Paese del Sol Levante.

Tokyo è indescrivibile, ci bastano poche ore in giro per la città per capire che ce ne saremmo innamorati.

Una megalopoli dalle mille facce in cui antico e moderno coesistono, esaltando l’uno la bellezza dell’altro.  E, a pensarci bene, risiede proprio in questo il suo fascino, nella naturalezza con cui un tempio scintoista si ritrova incastonato tra due grattacieli o una donna in kimono è comodamente seduta in metro.

Ogni quartiere ha una sua precisa identità; c’è Asakusa che rappresenta il cuore dell’antica Tokyo, qui possiamo visitare il tempio Senso-ji e perderci tra le bancarelle di souvenir e street food, anzi, assaggiamo un moji alla fragola!

Ma ora corriamo verso il paradiso dei nerd, Akihabara, detta anche “Electric Town”, per i mille led che illuminano i grattacieli. Megastore, anime, manga, videogiochi, maid cafe, qui potete trovare tutto quello che il vostro cuore nerd desidera e molto di più!

Se volete osservare da vicino le ultime tendenze in tema di moda giapponese, dovete assolutamente fare un giro ad Harajuku, il quartiere dello street fashion di Tokyo, dove potrete giocare a indossare abiti da Gothic Lolita e fare acquisti originali.

Altra tappa obbligatoria: Shibuya! Un quartiere gremito di persone che attraversano caoticamente l’incrocio più affollato del mondo, lo Shibuya Crossing. Al verde del semaforo buttatevi anche voi nella mischia!

Giorno tre, partiamo per una gita fuori porta al Monte Fuji. Con i suoi 3776 metri di altezza, il “Monte Divino” è la montagna più alta del Giappone, e una delle più pittoresche al mondo; un cono perfetto che, con la sua punta innevata, si erge maestoso sulla regione dei Cinque Laghi. Prendiamo la funicolare e raggiungiamo una postazione da cui è possibile scattare qualche bella foto. Ci fermiamo a mangiare qualcosa in un tempura restaurant e poi dritti in albergo.

La sera è relax in stile giappo! Trascorriamo la notte in un ryokan, un albergo giapponese tradizionale, di quelli che si vedono nei film e nei manga, per intenderci. Al nostro arrivo ci danno un paio di srippa (pantofole) e un kimono di cotone, che sarà l’unico indumento che indosseremo per il resto della serata.

Ora che ci siamo lasciati trasportare dall’atmosfera, possiamo togliere il kimono e immergerci nell’onsen (tipica vasca termale), lentamente perché l’acqua è decisamente calda! Infine, dopo aver rilassato i muscoli e svuotato la mente, non c’è niente di meglio che dormire su un morbidissimo futon steso sui tatami e prepararsi alla prossima meta.

Giorno 4, al nostro risveglio ci attende una tipica colazione giapponese, la gustiamo seduti sui tatami e via verso la prossima meta: Kyoto.

Viaggiamo a bordo di uno shinkansen, uno dei famosi "treni proiettile" della rete ferroviaria giapponese, e nel primo pomeriggio raggiungiamo la città.

Kyoto è l’antica capitale del Giappone, ricca di storia e di monumenti, un vero gioiello che rappresenta in pieno lo stereotipo del Paese del Sol Levante, fatto di templi antichi, geishe, alberi di ciliegio e buona cucina.

E quindi facciamo subito un giro al Nishiki Market, il grande mercato alimentare di Kyoto, dove ci lasciamo tentare da leccornie di ogni genere, streetfood, sushi e dolcetti alla soia.

Cala la sera e decidiamo di visitare il quartiere storico di Gion, caratterizzato da tanti piccoli locali tipici e lanterne rosse ai lati delle strade. Ma, soprattutto, andiamo a caccia di geishe! Ne scorgiamo un paio dalle finestre di un ristorante raffinato.

L’indomani trascorriamo la mattinata ad Arashiyama, quartiere celeberrimo per la sua meravigliosa “foresta di bambù”. La foresta è un posto davvero magico, surreale, quasi incantato. Un folto di canne di bambù che raggiungono i 50 metri di altezza e che si muovono con il vento in una danza leggera. L’atmosfera è davvero mistica.

Un altro posto straordinario è il santuario di Fushimi Inari, uno dei luoghi più suggestivi che abbia mai visto. Abbiamo percorso quasi tutto il serpentone di  migliaia di archi rossi, i  torii, che risale il monte Inari per una lunghezza di circa quattro chilometri. Un luogo magico e antichissimo, da vedere almeno una volta nella vita.

Gita fuori porta a Nara, la prima capitale storica del Giappone, nonchè la città dei cerbiatti! All’interno del Nara-koen vivono in libertà oltre 1200 cervi, secondo la leggenda messaggeri degli dei e per questo considerati animali sacri. Tiriamo fuori qualche biscottino per invitarli ad avvicinarsi e poterli accarezzare, sono così teneri!

Lasciamo Kyoto e le sue meraviglie e ci dirigiamo verso la prossima tappa: Hiroshima.

Il 6 agosto del 1945 questa città è stata completamente rasa al suolo dalla bomba nucleare ma questo non le ha impedito di rinascere più forte e più bella di prima.

Qui anche i ciliegi sono in fiore e il Peace Memorial Park è gremito di giapponesi che si ritrovano, dopo il lavoro,  per fare hanami, ovvero per dei lunghi picnic durante i quali conversare e godere della bellezza del paesaggio, difatti il termine hanami deriva da hana (fiore) e mi (guardare, osservare). Non ci restava che unirci a loro e abbracciare questa antica tradizione!

A pochi minuti di traghetto, nell'estremità nord-occidentale della Baia di Hiroshima, sorge l’isola di Miyajima, famosa per il Santuario di Itsukushima, ma ancor di più per il grande Torii rosso posto al suo ingresso...nell'acqua! La sacralità del luogo si avverte fin da subito, secondo la leggenda, infatti, questo è un luogo in cui uomini e dei hanno sempre convissuto in armonia. Provo a lasciarmi trasportare da questa energia sacra e mi ritiro in meditazione cercando di trovare il mio equilibrio interiore...e non solo!

E qui si conclude il nostro viaggio in Giappone. Un Paese che avevamo nel cuore ancor prima di fare le valigie e che è andato anche oltre le nostre aspettative. Un Paese che ci ha sorpreso di continuo, che ci ha affascinato con la sua cultura, le sue tradizioni, le sue stranezze, i suoi contrasti.  Abbiamo visto così tante cose, e tantissime altre ce ne sono da vedere. Un viaggio solo non basta, stiamo già organizzando il prossimo.